Come è possibile che una piccola, isolata, sottosviluppata regione dell’Italia arrivi a contare più di 100 teatri? Molti di questi sono autentici gioielli architettonici, ancora attivi al giorno d’oggi. Cosa spinse la maggior parte delle piccole città e dei paesi di questa regione a voler richiedere – e costruire – un proprio teatro? Il premiato architetto e professore scozzese Ian Arnott ha scoperto le Marche, una piccola regione di grande fascino e bellezza, 100 miglia per 50, meno conosciuta rispetto al resto dell’Italia, che, nel Diciottesimo secolo, con una popolazione al di sotto del milione, vantava ben 113 teatri funzionanti. Questa eredità è veramente unica e, a quanto pare, poco conosciuta al di fuori delle Marche. Ma perché e come è potuto accadere? Perché i teatri? Come si adoperarono per costruirli?
8 settembre 1943: L’Armistizio e l’inizio della Resistenza
Se il comunicato radio di Badoglio riempì di gioia la popolazione di tutta Italia, l’esercito italiano da lì a poco si sarebbe miseramente sfaldato fra la paurosa confusione di ordini non ricevuti e il desiderio di deporre per sempre le armi, così da far ritorno nella propria casa.