Per essere consacrato da critica e pubblico come il nuovo Marlon Brando, a James Dean (nato nel 1931 a Marion, nell’Indiana) bastarono due film: “La valle dell’Eden” di Elia Kazan e “Gioventù bruciata” di Nicholas Ray. Quando morì, il 25 settembre 1955,  stava finendo di girare un altro film che fece epoca “Il gigante”con Elizabeth Taylor e Rock Hudson.

Ad imporlo sul grande schermo non fu solo la sua straordinaria bravura, ma anche la personalità tormentata, in cui si riconobbero moltissimi giovani della sua generazione.

Già. L’inquieta generazione post- bellica degli anni ’50, che metteva in discussione i valori tramandati dai padri e cercava una sua identità in un mondo in frenetica evoluzione. (Ricordiamo che in quegli anni veniva pubblicato “Il giovane Holden” di Salinger.).

L’intrigante miscuglio di strafottenza, sex-appeal e tenerezza che all’epoca contraddistinsero la figura di James Dean è ancora molto attuale perché rispecchia perfettamente quella stagione della vita in cui la ricerca di se stessi si fa quantomai prepotente e sofferta…

Il celebre attore appare ancora oggi come un perfetto antidivo, sempre in bilico fra il desiderio di trasgressione e quel toccante intimismo che sapeva esprimere con forza nei suoi film.

Basta vederlo nelle foto che lo ritraggono: l’aria imbronciata, i capelli spettinati, gli occhi smarriti e magnetici al tempo stesso, la sigaretta che pende sinuosa dalle labbra… e quell’aria da bambino ferito, che evoca dolorosamente la prematura scomparsa della madre e il difficile rapporto con il padre.

Jimmy era un ragazzo ancora acerbo,  proiettato nella ricerca di una identità che rifuggisse la facile celebrità di Hollywood e mettesse a fuoco la sua controversa sessualità. Un divo che non voleva essere divo, ma solo un buon attore e – soprattutto – un uomo.

Come disse lui stesso: “Essere un buon attore non è facile. Essere un uomo è ancora più difficile. Voglio essere entrambi prima di morire”.

Lui andò oltre tutto questo e, a soli 24 anni, divenne leggenda.

 

 

James Dean, l’antidivo che divenne leggenda
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