Dopo che Lara gli aveva regalato la sua poesia dedicata all’autunno – e una foglia dorata raccolta dalla strada –  lui non ero più riuscito a dormire.

La notte si svegliava di soprassalto, con il cuore colmo di tristezza.

Sua moglie non se ne accorgeva mai. Dormiva al suo fianco, ma girata dall’altra parte, lontana quanto un emisfero.

Le lenzuola che l’avvolgevano parevano onde di un mare raffermo nel tempo. Lui le fissava e ripensava a Lara…a quei baci rubati prima di entrare in ufficio da una porta secondaria e appena si ritrovavano insieme finita la giornata.

Quando fuori pioveva, i vetri della macchina si appannavano con il calore di quella primavera fiorita dai loro abbracci. Un calore d’amore che si scioglieva sulla pelle e sulle labbra tenendoli uniti anche a distanza.

Un giorno però Lara, in lacrime, gli aveva detto che non voleva rovinare il suo matrimonio; gli aveva donato la sua poesia dedicata all’autunno – e quella foglia dorata – pregandolo di non dimenticarla.

Lui da allora non l’aveva più rivista e aveva smesso di dormire, la notte. Non dormiva, ma continuava a sognare quella donna che gli aveva lasciato nel cuore il ricordo di un’eterna primavera, finita troppo presto.

La foglia dorata