Venne all’improvviso dal cielo un rombo come di vento che si abbattè gagliardo e riempì tutta la casa, dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si  posarono su ciascuno di loro ed essi furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi…

Fra queste antiche mura
irrompe il fragore di un vento

che è Pentecoste Immortale
nella storia dell’ uomo.

Lo Spirito creatore
ascende all’Illuminazione
liberandoci dalle ombre dell’Ego,

e in lingue di fuoco
ridesta l’universo intero
risalendo la fonte di ogni credo.

L’episodio della Pentecoste, che si è ricordato alcune domeniche fa, è, insieme alla tentazioni del deserto, la mia preferita fra tutte le scene narrate dai Vangeli perchè pone l’uomo di fronte al mistero dell’Assoluto. Il fragore del vento, le lingue di fuoco e lo Spirito che dal cielo scende sugli apostoli e Maria, dapprima impauriti e subito dopo pieni di forza, sapienza, luce interiore, mi fanno pensare  all’Illuminazione della mente che non teme più se stessa, come succede a Buddha nel momento del suo “risveglio” ad una nuova coscienza liberatrice. Pieni di Spirito si sorpresero a parlare altre lingue e compiere prodigi…una scena potente, suggestiva e consolante, perché i miracoli possono realmente accadere…e accadono se siamo noi i primi a crederci.

La Pentecoste
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