Poesia dedicata ad Aeham Ahmad, giovane pianista siriano che ha continuato a suonare il piano per dare sollievo alla popolazione della sua città, Yarmouk, colpita dalle guerra. La poesia ha ricevuto la Menzione d’onore nell’ambito del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”.

Il fragore delle bombe
irrompe dall’alto come un grido
sopra la terra ferita e bagnata di sangue.

La polvere acceca gli occhi dei vivi
privati della luce e consumati dal pianto,
alla vista di un inferno rivissuto ogni giorno.

La guerra non è che una nera menzogna
che benda a morte l’anima dell’uomo
separandolo da Dio e da se stesso.

E sembra mai finire
il terrore che incatena al cielo
lo sguardo di uomini, donne e bambini.

Aeham rifugge le insidie della violenza
e fra le case distrutte di un popolo in croce
suona per ridare alla pace la sua perduta voce.

E la musica diviene un fremito d’ali
che si può raccogliere per volare via

fra un tasto e l’altro del piano
e oltre ogni silenzio,

mentre il tempo dettato dalla guerra
allenta la sua crudele morsa

e fa di ogni nota
un inno alla speranza.

“Il pianista di Yarmouk”
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