Oggi, 25 marzo, si festeggia il Dantedì, in memoria del Sommo Poeta.  Il dipinto che vedete è “Il sogno di Dante alla morte di Beatrice” del pittore preraffaelita Dante Gabriele Rossetti ispirato ad un sonetto de “La Vita Nova” di Dante Alighieri.

In questo sonetto, Dante racconta un suo sogno, che profetizza la morte di Beatrice. Nel sogno, gli appare Amore, con aria allegra, che in una mano tiene il cuore del Poeta e fra le braccia una “madonna avvolta in un drappo dormendo”. Ovvero, Beatrice. Amore sveglia la donna e le fa mangiare il cuore del Poeta, anche se lei – “paventosa” – ne è intimorita. Poi tenendola ancora fra le braccia, Amore ritorna in Cielo, piangendo…Beatrice è morta. Dante la celebrerà nella sua opera immortale  “La Divina Commedia” dove la incontrerà più volte faticando anche a riconoscerla per l’emozione di essere nuovamente davanti alla donna la cui “alta virtù già m’avea trafitto”. 

“A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo”.

 

Il sogno di Dante alla morte di Beatrice

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